Europa: tra futuro e tentazioni del passato
Qual è la minaccia più grande che oggi abbiamo di fronte? L’odio. L’odio accecante che un gruppo o una nazione può avere verso un’altra.E’ per questo che, il nazionalismo è la vera minaccia esistenziale del nostro temporali. Esso non è sinonimo di patriottismo ma una sua distorsione. Il nazionalismo sostiene che l’idea d’integrazione e la diversità sono una debolezza. L’unica via per vincere sarebbe la cieca lealtà nella supremazia di una razza o di una nazione su tutte le altre. Niente potrebbe essere di più falso. Oggi patriottismo significa identificarsi come europei, in quella che è una coscienza unica che abbiamo acquisito insieme, mano nella mano negli ultimi settanta anni, in pace. Questo significa aiutarsi a vicenda ed accettare le nostre diversità come la fonte della forza del nostro continente, della nostra unione. Non siamo un insieme di popoli ma uno solamente.
Il progetto europeo è nato per garantire la libertà dalla tirannia, che richiede il nostro fermo appoggio a una stampa libera, alla libertà di religione per tutti, il diritto di voto e niente meno che la democrazia. Bisogna accertarsi e fare in modo che nessuno violi questi diritti, che appartengono a ognuno di noi. Dove ci ha portato l’isolazionismo in passato? Due guerre mondiali e settanta milioni di morti. Non possiamo mai più tornare indietro a quei tempi bui, quando la paura e l’odio, come un’epidemia ha contagiato prima i paesi europei e infine l’intero mondo. Ed ecco perché non dobbiamo perdere mai di vista la nostra umanità. I Governi non possono imporre per legge la tolleranza o sradicare l’odio. Ognuno deve trovare la bellezza nelle nostre diversità, anziché la paura. Ascoltare anziché reagire. Allungare la mano anziché tirarsi indietro. Dipende da noi, tutti noi.
Gabriele Manno,
Gd di Alba